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Emicrania

Comprendere l’emicrania

Un attacco di emicrania è una grave cefalea, accompagnata solitamente da altri sintomi, che impedisce alla persona di affrontare la vita quotidiana.

Overview sull’emicrania

L’emicrania è una condizione diffusa, associata a forti cefalee invalidanti. Alcune persone presentano anche sintomi noti come “aura”, disturbi temporanei della vista o di altri sensi.

 

Le persone con emicrania spesso descrivono dei “fattori scatenanti” che aumentano la loro probabilità di avere un attacco, come ad esempio i cambiamenti ormonali nelle donne (come quelli che avvengono durante il ciclo mestruale), l’esposizione alla luce intensa, la mancanza di sonno, la fame, la disidratazione e lo stress. Tuttavia, gli attacchi di emicrania possono verificarsi anche senza motivo apparente.

Ogni persona sperimenta l’emicrania in maniera diversa e può essere in grado di gestire i propri sintomi da sola, oppure può necessitare di trattamento.

Informazioni sull’emicrania 

Un attacco di emicrania è una forte cefalea che impedisce a una persona di affrontare la vita quotidiana. Alcune persone manifestano anche sintomi noti come “aura”, disturbi temporanei della vista o di altri sensi, come lampi di luce, punti ciechi o sensazione di formicolio.1,2

  • In tutto il mondo, 1,3 milioni di persone soffrono di emicrania.3
  • La fascia di età con maggiori probabilità di avere emicranie è 35-39 anni.4
  • Le cefalee da emicrania sono aggravate da attività normali come camminare o salire le scale.1 Durante un attacco, la persona può avere la nausea ed essere estremamente sensibile a luce e suoni.1
  • Circa il 20% degli individui con emicrania presenta sintomi di aura.2
  • Le persone con emicrania perdono circa 7 giorni in più di lavoro o altre attività all’anno rispetto alla norma.5
  • Solo il 40% circa delle persone con emicrania ha consultato un medico.6

Sintomi

Esistono due sottotipi principali di emicrania: con e senza aura.

 

  • Emicrania senza aura: cefalea da moderata a grave, pulsante, generalmente su un lato della testa (normalmente verso la parte anteriore) che dura per almeno qualche ora e fino a tre giorni. La cefalea è aggravata da attività normali come camminare o salire le scale. La persona con un attacco di emicrania può avere la nausea ed essere estremamente sensibile alla luce e ai suoni.
  • Emicrania con aura: cefalea accompagnata da una serie di disturbi della vista come lampi di luce, linee a zig-zag o punti ciechi. La cefalea può anche essere accompagnata da sensazioni di formicolio, pizzicore o intorpidimento in una mano, un braccio o al viso. Meno frequentemente, l’aura è associata a difficoltà nel parlare. I sintomi di aura possono durare da 5 minuti a un’ora e solitamente hanno inizio prima della cefalea.

Nelle ore (o addirittura nei giorni) precedenti e successivi a un attacco di emicrania, la persona può manifestare sintomi come stanchezza, difficoltà di concentrazione o rigidità del collo. L’emicrania viene definita “cronica” nelle persone con attacchi molto frequenti, che manifestano cefalee per 15 giorni o più al mese, di cui almeno 8 giorni di emicrania.

1,3 milioni di persone

soffrono di emicrania in tutto il mondo.3

Circa il 20% di chi soffre

di emicrania presenta sintomi di aura.2

Solo il 40% delle persone

con emicrania ha consultato un medico.6


Epidemiologia e impatto

In tutto il mondo, 1,3 milioni di persone soffrono di emicrania, rendendola una delle patologie più diffuse. La fascia di età con maggiore probabilità di soffrirne è tra 35 e 39 anni e le donne hanno una probabilità doppia rispetto agli uomini. Circa il 20% delle persone sperimenta i sintomi di aura.

Un sondaggio globale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha rilevato che le persone con emicrania, o altre cefalee gravi, perdono in media circa 7 giorni in più di lavoro, o altre attività, all’anno a causa della loro condizione. Inoltre, le persone con emicrania cronica hanno riportato un numero di giorni tre volte superiori, rispetto a quelle con attacchi meno frequenti, durante i quali non erano in grado di svolgere le loro normali attività.

Le persone con emicrania possono presentare altri problemi oltre agli attacchi, come scarsa energia e problemi emotivi o di salute mentale.

Diagnosi e cura

La diagnosi di emicrania si basa sull’anamnesi delle cefalee del paziente (inclusa la frequenza con cui si manifestano, l'intensità del dolore da moderato a grave, se è “pulsante” e su un lato solo della testa), sulla presenza o meno di fattori scatenanti e di altri sintomi fisici. Spesso è utile che la persona tenga un diario delle cefalee per aiutare il medico a effettuare la diagnosi corretta.

 

Modifiche dello stile di vita, come consumare pasti regolari e dormire regolarmente, possono essere utili per evitare i fattori scatenanti e ridurre la frequenza degli attacchi di emicrania.3 Si possono utilizzare farmaci durante un attacco per ridurne la gravità (trattamento acuto) e in maniera continuativa per ridurre la probabilità di un attacco futuro (trattamento preventivo). Tuttavia, in uno studio di 30 anni su persone con emicrania, solo il 40% circa aveva consultato un medico e solo il 60% circa era in trattamento per l’emicrania.

 

È importante che le emicranie siano gestite correttamente, perché l’uso eccessivo di farmaci può causare una nuova cefalea o peggiorare quella esistente: questo fenomeno è detto “cefalea da uso eccessivo di farmaci”.

Alle persone che presentano sintomi di emicrania, o li riconoscono nei loro cari, si raccomanda di consultare un medico per ricevere consigli e supporto. 

  1. Headache Classification Committee of the International Headache Society (IHS). The International Classification of Headache Disorders, 3rd edition. Cephalalgia. 2018;38(1):1–211.
  2. Pavlovic JM, Buse DC, Sollars CM, Haut S, Lipton RB. Trigger factors and premonitory features of migraine attacks: summary of studies. Headache. 2014;54(10):1670–1679.
  3. Weatherall MW. The diagnosis and treatment of chronic migraine. Ther Adv Chronic Dis. 2015;6(3):115–123.
  4. GBD 2017 Disease and Injury Incidence and Prevalence Collaborators. Global, regional, and national incidence, prevalence, and years lived with disability for 354 diseases and injuries for 195 countries and territories, 1990–2017: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2017. Lancet. 2018;392(10159):1789–1858
  5. GBD 2016 Headache Collaborators. Global, regional, and national burden of migraine and tension-type headache, 1990–2016: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2016. Lancet Neurol. 2018;17(11):954–976.
  6. Alonso J, Petukhova M, Vilagut G, Chatterji S, Heeringa S, Üstün TB, et al. Days out of role due to common physical and mental conditions: results from the WHO World Mental Health surveys. Mol Psychiatry. 2011;16(12):1234–1246.
  7. Adams AM, Serrano D, Buse DC, Reed ML, Marske V, Fanning KM, et al. The impact of chronic migraine: the Chronic Migraine Epidemiology and Outcomes (CaMEO) Study methods and baseline results. Cephalalgia. 2015;35(7):563–578
  8. Raggi A, Giovannetti AM, Quintas R, D’Amico D, Cieza A, Sabariego C, et al. A systematic review of the psychosocial difficulties relevant to patients with migraine. J Headache Pain. 2012;13(8):595–606.
  9. National Institute for Health and Care Excellence (NICE). Headaches in over 12s: diagnosis and management. Clinical guideline. 2012. Available from: http://nice.org.uk/guidance/cg150 [accessed 15 October 2019].
  10. Merikangas KR, Cui L, Richardson AK, Isler H, Khoromi S, Nakamura E, et al. Magnitude, impact, and stability of primary headache subtypes: 30 year prospective Swiss cohort study. BMJ. 2011;343:d5076.

  1. Headache Classification Committee of the International Headache Society (IHS). The International Classification of Headache Disorders, 3rd edition. Cephalalgia. 2018;38(1):1–211.
  2. Weatherall MW. The diagnosis and treatment of chronic migraine. Ther Adv Chronic Dis. 2015;6(3):115–123.
  3. GBD 2017 Disease and Injury Incidence and Prevalence Collaborators. Global, regional, and national incidence, prevalence, and years lived with disability for 354 diseases and injuries for 195 countries and territories, 1990–2017: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2017. Lancet. 2018;392(10159):1789–1858.
  4. GBD 2016 Headache Collaborators. Global, regional, and national burden of migraine and tension-type headache, 1990–2016: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2016. Lancet Neurol. 2018;17(11):954–976. 
  5. Alonso J, Petukhova M, Vilagut G, Chatterji S, Heeringa S, Üstün TB, et al. Days out of role due to common physical and mental conditions: results from the WHO World Mental Health surveys. Mol Psychiatry. 2011;16(12):1234–1246.
  6. Merikangas KR, Cui L, Richardson AK, Isler H, Khoromi S, Nakamura E, et al. Magnitude, impact, and stability of primary headache subtypes: 30 year prospective Swiss cohort study. BMJ. 2011;343:d5076.

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